Le gomme runflat (o “anti-foratura”) esistono da tanti anni, e hanno trovato successo negli ultimi anni anche in Europa e Italia. Quali vantaggi e svantaggi hanno? Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento: pro e contro degli pneumatici runflat.
Come funzionano gli pneumatici runflat?
I runflat (spesso abbreviati in RFT) sono pneumatici nati sul finire degli anni ’80, grazie ai tecnici della Bridgestone. La casa giapponese ha da sempre investito in questo tipo di pneumatici: nel 2016 è stato lanciato il runflat di ultima generazione, il Bridgestone Driveguard.
Questo tipo di gomme consente di proseguire la marcia anche dopo una foratura, in sicurezza e senza far registrare perdite significative di pressione.
Il motivo di questa loro “resistenza” alle forature è da ricercare nella struttura della gomma: il fianco presenta dei rinforzi particolari che sorreggono lo pneumatici, mentre profili speciali impediscono il distacco della gomma dal cerchio.
Ecco la struttura di una gomma runflat a confronto con una tradizionale:
Pneumatici runflat: i pro
- Gomme a terra addio: Il vantaggio principale degli pneumatici runflat è ovvio: permettono di marciare anche in caso di foratura, purché a queste condizioni (salvo indicazioni specifiche del costruttore del veicolo):
- a una velocità massima di 80 km/h
- per una distanza massima di 80 chilometri, in modo da arrivare comodamente al primo gommista.
- Viaggiare leggeri: montare gomme runflat permette anche di risparmiare spazio (e peso) prezioso nella vettura. Infatti con queste gomme non è più necessaria la ruota di scorta, né kit di montaggio/smontaggio – cric o altri strumenti di riparazione.
- Semplicità d’uso: cambiare una gomma non è esattamente un’operazione alla portata di tutti (come dimostra questa prova video di Quattroruote), e gli pneumatici runflat permettono di ovviare a questo inconveniente spiacevole.
Pneumatici runflat: i contro
- Comfort: queste gomme presentano speciali rinforzi laterali che evitano l’afflosciarsi della gomma. I rinforzi però comportano anche una maggiore rigidità della gomma in condizioni “normali”, quindi risultano meno confortevoli.
- Sensori: le ruote con gomme runflat devono necessariamente avere i sensori TPMS, il sistema di rilevamento della pressione obbligatorio da fine 2015.
Il motivo è semplice: i sensori TPMS segnalano all’automobilista quando una di queste gomme ha bucato, per non superare gli 80 km/h e provvedere alla sostituzione. L’adozione obbligatoria del sistema TPMS ha grandi vantaggi, ma anche costi di installazione (se la vettura ne è sprovvista) e di gestione (richiedono un cambio gomme particolare). - Prezzo: a oggi le gomme runflat costano circa il 20-30% in più rispetto agli stessi pneumatici in versione classica. Questa differenza di prezzo può essere uno scoglio per alcuni automobilisti.
In definitiva, i pro e contro degli pneumatici runflat praticamente si equivalgono. Sono un’invenzione che presenta un grande beneficio, a fronte di una serie di piccoli svantaggi.
Forse è proprio questo il motivo per cui il loro gradimento presso gli automobilisti stenta ancora a decollare, anche se molte vetture di fascia medio-altra li montano come primo equipaggiamento.
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