Esistono da qualche anno, ma non gli automobilisti ancora non le conoscono bene, o non sembrano apprezzarle fino in fondo: sono le gomme runflat, gli pneumatici “speciali” che permettono di guidare in sicurezza anche dopo una foratura.
Cosa sono le gomme runflat?
Gli pneumatici runflat (o RFT) sono pneumatici nati sul finire degli anni ’80. Permettono di guidare anche dopo una foratura, senza far registrare perdite significative di pressione.
Il motivo di questa loro “resistenza” alle forature è da ricercare nella struttura della gomma: il fianco presenta dei rinforzi particolari che sorreggono lo pneumatici, mentre profili speciali impediscono il distacco della gomma dal cerchio.
Le gomme runflat sono spesso presenti come pneumatici di serie su veicoli di fascia medio-alta: ad esempio, molti modelli di auto BMW le montano come primo equipaggiamento.
Quali sono i pro delle gomme runflat?
Il vantaggio principale degli pneumatici runflat è ovvio: permettono di marciare anche in caso di foratura, purché a queste condizioni (salvo indicazioni specifiche del costruttore del veicolo):
- a una velocità massima di 80 km/h
- per una distanza massima di 80 chilometri, in modo da arrivare comodamente al primo gommista.
Montare gomme runflat permette anche di risparmiare spazio (e peso) prezioso nella vettura. Infatti con queste gomme non è più necessaria la ruota di scorta, né kit di montaggio/smontaggio – cric o altri strumenti di riparazione.
Cambiare una gomma non è esattamente un’operazione alla portata di tutti (come dimostra anche questo test di Quattroruote), e gli pneumatici runflat permettono di ovviare a questo inconveniente spiacevole.
Quali sono i contro delle gomme runflat?
Come detto, queste gomme presentano speciali rinforzi laterali che evitano l’afflosciarsi della gomma. I rinforzi però comportano anche una maggiore rigidità della gomma in condizioni “normali”, quindi risultano meno confortevoli.
Inoltre le ruote con gomme runflat devono necessariamente avere i sensori TPMS, il sistema di rilevamento della pressione obbligatorio da fine 2015.
Il motivo è semplice: i sensori TPMS segnalano all’automobilista quando una di queste gomme ha bucato, per non superare gli 80 km/h e provvedere alla sostituzione. L’adozione obbligatoria del sistema TPMS ha grandi vantaggi, ma anche costi di installazione (se la vettura ne è sprovvista) e di gestione (richiedono un cambio gomme particolare).
Infine il prezzo: a oggi le gomme runflat costano circa il 20-30% in più rispetto agli stessi pneumatici in versione classica. Questa differenza di prezzo può essere uno scoglio per alcuni automobilisti.
In definitiva, le gomme runflat sono un’invenzione che presenta un grande beneficio, a fronte di una serie di svantaggi. Forse è proprio questo il motivo per cui il loro gradimento presso gli automobilisti stenta ancora a decollare.